Ero Straniero. L'umanità che fa bene
Al
via la raccolta di firme per cambiare la Bossi Fini, la
legge che attualmente regola l'immigrazione in Italia.
Campagna promossa da Radicali Italiani, Casa della carità,
ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD.
Ha
preso il via la raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa
popolare della campagna "Ero straniero - L'umanità che fa
bene", per cambiare le politiche
sull'immigrazione in Italia, superando la Bossi-Fini.
L'iniziativa
punta a un nuovo modello di integrazione e inclusione dei migranti,
come attori importanti nel tessuto sociale ed economico del nostro Paese
La
campagna è promossa da Radicali
Italiani con Emma Bonino, Fondazione Casa della carità
“Angelo Abriani”, ACLI,
ARCI,
ASGI,
Centro
Astalli, CNCA, A
Buon Diritto, CILD, con il sostegno di numerose
organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra
cui Caritas
Italiana, Fondazione Migrantes e Sant'Egidio,
e il supporto di un'ampia rete che conta già 100 sindaci.
Canali
diversificati di ingresso. La proposta di legge di iniziativa
popolare prevede, in sintesi, l'introduzione di canali diversificati di
ingresso per lavoro, forme di regolarizzazione su base individuale
degli stranieri già radicati nel territorio, misure per
l'inclusione sociale e lavorativa di richiedenti asilo e rifugiati,
l'effettiva partecipazione alla vita democratica col voto
amministrativo e l'abolizione del reato di clandestinità. Sono
50 mila le firme di cittadini italiani da raccogliere in sei mesi per
sottoporre la legge all'attenzione del Parlamento.
La
proposta di legge tocca vari temi,
come quello dell’introduzione del permesso
di soggiorno temporaneo
(12
mesi)
per la ricerca di occupazione e attività
d’intermediazione tra datori di lavoro italiani e lavoratori
stranieri non comunitari, per facilitare i colloqui di lavoro, e la
reintroduzione del “sistema dello sponsor”
(originariamente
previsto dalla legge Turco-Napolitano),
da parte di singoli privati per l’inserimento nel mercato del
lavoro del cittadino straniero.
Viene
inoltre introdotto il principio della regolarizzazione su base
individuale degli stranieri “radicati” per
regolamentare le attività lavorative, a cui si lega la
necessità di nuovi standard di riconoscimento delle
qualifiche professionali. Si richiede dunque l’introduzione
di misure per l’inclusione attraverso il lavoro dei
richiedenti asilo con l’ampliamento del sistema Sprar (Sistema
protezione richiedenti asilo e rifugiati) e puntando su
un’accoglienza diffusa capillarmente nel territorio.
Si
introduce il principio della sicurezza e della salute dello straniero,
come il godimento dei diritti previdenziali e di sicurezza sociale
maturati, l’uguaglianza nelle prestazioni di sicurezza
sociale e le garanzie per un reale diritto alla salute dei cittadini
stranieri. Inoltre, per i titolari del permesso di soggiorno
di lungo periodo, viene anche avanzata la proposta
di un’effettiva partecipazione alla vita democratica.
Infine,
si richiede l’abolizione del reato di
clandestinità con
l’abrogazione dell’articolo 10 bis del
decreto legislativo 26 luglio 1998 n. 286, per dare
maggiore accento all'obiettivo principale di questa campagna, ovvero
l’integrazione.
Proposta
di legge di iniziativa popolare "Ero Straniero -
L'umanità che fa bene"
Tutto in questo opuscolo a cura di Foundation for Africa
Tutto in questo opuscolo a cura di Foundation for Africa
La Bossi-Fini (la legge attualmente in vigore) |
La proposta
di legge (i punti che si intendono modificare) |
I Permessi I motivi del soggiorno Gli
stranieri che vogliono soggiornare in Italia per più di tre
mesi devono richiedere un permesso di soggiorno, che può
essere rilasciato per motivi di adozione, asilo politico, lavoro
autonomo, lavoro subordinato, lavoro subordinato-stagionale, missione,
religiosi, protezione umanitaria, residenza elettiva, ricerca
scientifica, status di apolide, studio. Può richiedere asilo
o protezione in Italia il cittadino straniero che teme di essere
perseguitato nel paese di cui ha la cittadinanza o la cui vita
è minacciata dalla violenza indiscriminata in situazioni di
conflitto.
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I Permessi La ricerca di un posto S'introduce
il permesso di soggiorno temporaneo (12 mesi)
da rilasciare a lavoratori stranieri per facilitare l'incontro con i
datori di lavoro italiani e consentire a chi è stato
selezionato di fare i colloqui. La "mediazione" tra
domanda delle imprese e offerta da parte di stranieri può
essere esercitata da centri per l'impiego, agenzie private, enti
bilaterali, università, ecc., ai quali sono aggiunti i fondi
inter-professionali, le camere di commercio e le Onlus, e le
rappresentanze diplomatiche e consolari all'estero.
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Il
Lavoro L'ingresso se c'è controllo Può
entrare in Italia soltanto chi è già in possesso
di un contratto di lavoro che gli consenta il mantenimento economico.
Dopo l'ingresso, il permesso di soggiorno va richiesto entro otto
giorni. Il permesso può durare fino a due anni di tempo per
i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, fino a un anno negli altri
casi. Il rinnovo deve essere chiesto al Questore dei luogo di residenza
almeno 60 giorni prima della scadenza.
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Il
Lavoro Ritorna lo Sponsor Si
reintroduce il sistema dello sponsor, previsto dalla legge
Turco-Napolitano, anche da parte di singoli privati per l'inserimento
nel mercato del lavoro del cittadino straniero con la garanzia di
risorse finanziarie adeguate e disponibilità di un alloggio
per il periodo di permanenza sul territorio nazionale, privilegiando
chi abbia già avuto precedenti esperienze lavorative in
Italia o abbia frequentato corsi di lingua italiana o di formazione
professionale.
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Gli
Irregolari L’Espulsione In
caso di mancato rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, nei
confronti dello straniero viene disposta l'espulsione dal territorio
dello Stato. La legge attuale prevede un permesso di soggiorno di un
anno agli immigrati che perdono il lavoro e ha aumentato il numero
degli anni di presenza in Italia con un lavoro stabile (da
cinque a sei) necessari per ottenere la "carta
di soggiorno", che è a tempo
indeterminato e richiede un reddito minimo (quasi 6mila euro
l'anno per una persona fino a 8mila se ci sono moglie e figli)
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Gli
Irregolari Chi può restare Si
prevede la regolarizzazione su base individuale degli stranieri che si
trovino in situazione di soggiorno irregolare allorché sia
dimostrabile che il migrante ha un lavoro, o legami familiari o
l'assenza di legami concreti con il paese di origine, come avviene in
Spagna e Germania. Tale permesso per "comprovata
integrazione" dovrebbe essere rinnovabile anche in
caso di perdita del posto alle condizioni previste per il "permesso
di attesa occupazione"
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L'Integrazione Le Restrizioni Il
Testo Unico del 1998 introduceva il sistema delle “quote
di ingresso” annuali come momento di incontro tra
la domanda e l'offerta di manodopera di stranieri ma contemplava anche
lo "sponsor" e la possibilità del
ricongiungimento familiare. La Bossi-Fini ha poi
introdotto previsioni più restrittive sull'ingresso e il
soggiorno degli stranieri: l'abolizione del sistema dello "sponsor",
la formalizzazione del contratto di soggiorno per restare sul
territorio, la limitazione dei casi di ricongiungimento familiare.
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L'Integrazione Dall’asilo all’inserimento Si
prevede la possibilità di trasformare il permesso di
soggiorno "per richiesta asilo"
in permesso di soggiorno "per comprovata integrazione",
anche nel caso del richiedente asilo "diniegato"
(cioè
che abbia avuto un rifiuto dalla commissione prefettizia alla sua
domanda di protezione)
in via definitiva, quando la persona abbia svolto un percorso di
formazione e integrazione durante il periodo di attesa della risposta
alla sua pratica.
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L'Accoglienza Il ricongiungimento delle famiglie Ridotto
ai minimi termini l'ingresso tramite "quote" di
permessi rilasciati per motivi di lavoro a tempo determinato,
indeterminato o stagionale, il sistema legislativo vigente consente
l'ingresso per ricongiungimento familiare o per richiesta di protezione
internazionale per motivi umanitari o politici. Di fatto oggi il motivo
prevalente di rilascio dei permessi di soggiorno (70-80 per
cento degli ingressi). Chi ottiene la protezione finisce nei
centri Sprar con un permesso che può
arrivare ai 5 anni di durata.
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L'Accoglienza Il legame con il Territorio Si
prevede di garantire il ricongiungimento familiare e di ampliare il
sistema Sprar puntando su un'accoglienza diffusa
capillarmente nel territorio con piccoli numeri, rafforzando il legame
territorio, accoglienza, inclusione, attraverso l'apprendimento della
lingua, la formazione professionale, l'accesso al lavoro. Si
introducono misure per aumentare l'efficacia dei centri per l'impiego,
dall'aumento del numero degli addetti e dalla creazione di sportelli
con operatori e mediatori specializzati.
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Le
Tutele Le impronte digitali Confermato
il reato di clandestinità, l'obbligo di rilevamento e
registrazione delle impronte digitali degli immigrati al momento del
rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno. Ha inoltre imposto
restrizioni alla possibilità di tutela in caso di
respingimento e ha innalzato da 30 a 60 giorni il tempo massimo di
trattenimento nei centri di permanenza temporanea, ex-Cie. Il tetto
è stato stabilito fino ad un massimo di 180 giorni dal
pacchetto sicurezza del 2009.
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Le
Tutele Abrogato il Reato di Clandestinità Si
punta a cancellare il reato di clandestinità, abrogando
l'articolo 10-bis del decreto 26 luglio 1998, che scatta dal
momento in cui il cittadino straniero perde il diritto al permesso di
soggiorno per disoccupazione, diventando passibile di "reclusione"
nei Cie per le pratiche di identificazione, alle
quali segue l'espulsione. Ordine che nella maggioranza dei casi non
viene eseguito. Stessa cosa accade quando il richiedente asilo ottiene
risposta negativa alla domanda. La nuova proposta abolisce questo
meccanismo.
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