(16) Maris Davis History
Maris Davis History
Maris
Davis e la
sua storia personale, vittima di tratta e di
schiavitù sessuale tra il 1995 e il 2003, prima in Italia e
poi in Spagna. Fondatrice di Friends of
Africa, autrice di testi e articoli sull'Africa e sempre
in prima linea nella lotta alla Mafia
Nigeriana
Una
delle poche ragazze che è riuscita a diplomarsi nella
Nigeria
dei primi anni '90.
Lei racconta che fu la nonna materna a volere che
studiasse. Il papà di Maris
era un militare dell'esercito
nigeriano, spesso impegnato all'estero in missioni di guerra.
Misteriosa anche la sua nascita, infatti Maris nonostante sia cittadina della Nigeria, è nata in Sierra Leone.
Nel 1994 Maris termina gli studi e si diploma a Benin City, l'anno successivo si ritrova a Torino, forse “venduta” dal suo stesso padre come dice lei a dei signori eleganti. Si ritrova così vittima della Mafia Nigeriana e schiava sessuale in Italia.
Di indole ribelle cambia spesso città, molto portata a creare contatti e amicizie, impara molto presto anche l'italiano, e così i suoi protettori la spostano spesso finché nel 1997, a Udine, decide di affidarsi alle autorità di polizia e denuncia coloro che l'avevano portata in Italia e i suoi "carcerieri".
All'epoca la normativa italiana che regola la protezione sociale era diversa da quella attuale. Le vengono forniti documenti che hanno permesso a Maris di nascondere la sua vera identità permettendole così di frequentare l'Università (permesso di soggiorno per studio).
Nel 1999, un giorno di maggio, la mafia nigeriana la ritrova, la rapisce e la porta in Spagna dove per 4 anni e mezzo viene tenuta segregata e prigioniera, violentata e sfruttata. Anni che l'hanno profondamente toccata, sia nel fisico che nel morale. Sono anni dolorosi che nemmeno lei stessa vorrebbe ricordare.
Alla fine del 2003 viene liberata a Madrid, e abbandonata gravemente ammalata, presso la stazione di Atocha. Grazie a persone amiche e ad associazioni di volontariato spagnole riceve le prime cure e dopo una delicata operazione chirurgica in ospedale inizia un lungo periodo di riabilitazione sia fisica che psicologica.
Nel marzo 2004 è testimone degli attentati di matrice islamica che coinvolsero Madrid e la stazione di Atocha, e che provocarono 200 morti.
Tra il 2004 e il 2006, l'interessamento del Consolato Italiano di Madrid le consente di "recuperare" i documenti ottenuti in Italia prima del 1999 (anno del suo rapimento).
Nell'ottobre 2006 si sposa a Madrid con un amico che aveva conosciuto in Italia che ora è anche suo marito. Subito dopo viene eletta rappresentate della comunità nigeriana in Spagna, ma rientra in Italia perché era suo desiderio terminare gli studi universitari che infatti termina l'anno successivo (Laurea triennale in Informatica presso l'Università di Udine).
Nel 2008 Maris apre un negozio di sartoria e di commercio di stoffe etniche, Stylishplaza, che diventa subito un punto di riferimento per la comunità nigeriana del Friuli. Nello stesso anno, assieme ad altre amiche nigeriane di Udine, fonda Friends of Africa, un'associazione che ha come obiettivo quello di aiutare e sostenere un orfanotrofio a Benin City, Edo Orphanage Home, sua città di origine.
Nell'estate del 2010, dopo una grave malattia, decide di rendere pubblica, in un libretto di sole sette pagine (Parlo di me), la sua vicenda personale. La pubblicazione ha subito un grande riscontro in internet, tra i blogger e riviste on-line e nel 2012 viene anche ripresa in un libro edito da Rizzoli (Spezzare le Catene di Suor Eugenia Bonetti).
Attualmente Maris aiuta ragazze nigeriane in difficoltà, molto attiva con le attività di Foundation for Africa, ha scritto diverse pubblicazioni di carattere storico e sociale sull'Africa, gestisce un blog molto cliccato ed è seguitissima nei social network, la sua pagina facebook conta attualmente oltre centomila fans.
A causa del suo passato fatto di denunce, e di un presente comunque in prima linea contro la mafia nigeriana, Maris ha sempre voluto tenere in profilo pubblico riservato.
Misteriosa anche la sua nascita, infatti Maris nonostante sia cittadina della Nigeria, è nata in Sierra Leone.
Nel 1994 Maris termina gli studi e si diploma a Benin City, l'anno successivo si ritrova a Torino, forse “venduta” dal suo stesso padre come dice lei a dei signori eleganti. Si ritrova così vittima della Mafia Nigeriana e schiava sessuale in Italia.
Di indole ribelle cambia spesso città, molto portata a creare contatti e amicizie, impara molto presto anche l'italiano, e così i suoi protettori la spostano spesso finché nel 1997, a Udine, decide di affidarsi alle autorità di polizia e denuncia coloro che l'avevano portata in Italia e i suoi "carcerieri".
All'epoca la normativa italiana che regola la protezione sociale era diversa da quella attuale. Le vengono forniti documenti che hanno permesso a Maris di nascondere la sua vera identità permettendole così di frequentare l'Università (permesso di soggiorno per studio).
Nel 1999, un giorno di maggio, la mafia nigeriana la ritrova, la rapisce e la porta in Spagna dove per 4 anni e mezzo viene tenuta segregata e prigioniera, violentata e sfruttata. Anni che l'hanno profondamente toccata, sia nel fisico che nel morale. Sono anni dolorosi che nemmeno lei stessa vorrebbe ricordare.
Alla fine del 2003 viene liberata a Madrid, e abbandonata gravemente ammalata, presso la stazione di Atocha. Grazie a persone amiche e ad associazioni di volontariato spagnole riceve le prime cure e dopo una delicata operazione chirurgica in ospedale inizia un lungo periodo di riabilitazione sia fisica che psicologica.
Nel marzo 2004 è testimone degli attentati di matrice islamica che coinvolsero Madrid e la stazione di Atocha, e che provocarono 200 morti.
Tra il 2004 e il 2006, l'interessamento del Consolato Italiano di Madrid le consente di "recuperare" i documenti ottenuti in Italia prima del 1999 (anno del suo rapimento).
Nell'ottobre 2006 si sposa a Madrid con un amico che aveva conosciuto in Italia che ora è anche suo marito. Subito dopo viene eletta rappresentate della comunità nigeriana in Spagna, ma rientra in Italia perché era suo desiderio terminare gli studi universitari che infatti termina l'anno successivo (Laurea triennale in Informatica presso l'Università di Udine).
Nel 2008 Maris apre un negozio di sartoria e di commercio di stoffe etniche, Stylishplaza, che diventa subito un punto di riferimento per la comunità nigeriana del Friuli. Nello stesso anno, assieme ad altre amiche nigeriane di Udine, fonda Friends of Africa, un'associazione che ha come obiettivo quello di aiutare e sostenere un orfanotrofio a Benin City, Edo Orphanage Home, sua città di origine.
Nell'estate del 2010, dopo una grave malattia, decide di rendere pubblica, in un libretto di sole sette pagine (Parlo di me), la sua vicenda personale. La pubblicazione ha subito un grande riscontro in internet, tra i blogger e riviste on-line e nel 2012 viene anche ripresa in un libro edito da Rizzoli (Spezzare le Catene di Suor Eugenia Bonetti).
Attualmente Maris aiuta ragazze nigeriane in difficoltà, molto attiva con le attività di Foundation for Africa, ha scritto diverse pubblicazioni di carattere storico e sociale sull'Africa, gestisce un blog molto cliccato ed è seguitissima nei social network, la sua pagina facebook conta attualmente oltre centomila fans.
A causa del suo passato fatto di denunce, e di un presente comunque in prima linea contro la mafia nigeriana, Maris ha sempre voluto tenere in profilo pubblico riservato.
Un’altra
storia che mi ha toccato profondamente. Una storia drammatica e al
contempo di grande umanità: quella di Maris, che ha
percorso
un cammino di emancipazione e guarigione
(Suor Eugenia Bonetti)
(Suor Eugenia Bonetti)
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