Litorale Domitio e mafia nigeriana. Traffico di organi e schiave sessuali. Interviene l'FBI
Crocevia
internazionale per le schiave del sesso e per le persone rapite
destinate al commercio di organi sembra essere il litorale campano.
Un
atroce sospetto
C'è
chi parte piena di speranze dall'Africa e ricompare nelle
città del nord Europa o sulla via Domitiana e
c'è chi, invece, una volta lasciato il
proprio villaggio, sparisce nel nulla.
La
tratta degli esseri umani gestita dalla mafia nigeriana ha due
finalità. Entrambe mostruose.
Lo sfruttamento delle schiave del sesso, per le
ragazze, e il traffico di organi che coinvolge sia
uomini che donne. È su questo che lavora una task force
internazionale che, dal mese di luglio, vede impegnate l'FBI, la
polizia italiana, con lo Sco a coordinare i lavori delle squadre mobili
di Caserta, Roma, Palermo e Torino e che, a breve, potrebbe vedere
coinvolta anche la polizia canadese.
“Sono
giunti gli ispettori del Fbi, entrati da una porta laterale del palazzo
della Procura di Napoli per non dare nell’occhio. Hanno
parlato con i magistrati che si occupano di mafia nigeriana a Castel
Volturno e nel casertano. Si sono fatti spiegare le tecniche
investigative messe in piedi dalla Dda partenopea da cui hanno appreso
notizie e segreti”
La traccia
Ripercorrendo
un anomalo transito di soldidalle città
statunitensi roccheforti della mafia nera, le indagini
degli agenti federali americani si sono incrociate con l'inchiesta che,
ormai da anni, impegna la Dda di Napoli sul fronte Casertano.
Da
Atlanta, New York City e Chicago
è stato monitorato un flusso di denaro costante tra
personaggi di un certo rilievo in seno ai Vicking,
agli Eyes e ai Black Axe, ovvero i principali
gruppi del crimine organizzato nigeriano attivo negli Usa,
e immigrati africani che vivono in povertà sul
Litorale Domitio. Ricorrendo al money transfer con la Western
Union, ma anche a prepagate paypal, pezzi grossi della mafia nera hanno
fatto transitare il denaro di attività illecite di varia
natura per Castel Volturno.
Il
Litorale campano è crocevia di esseri umani, ormai
è fatto storico e noto, ma lo è anche
crocevia di flussi di soldi veicolati dal crimine organizzato nigeriano.
È stato riannodando quei fili che gli agenti dell'Fbi sono
stati in Italia, in estate e, in autunno, la polizia italiana
incaricata dell'inchiesta si è recata a New York per uno
scambio informativo.
I
capimafia nigeriani residenti negli Usautilizzano anche canali
di underground banking ovvero servizi finanziari del deep
web. Intercettando quei flussi di soldi la Dda e le forze di polizia
americane hanno trovato un filo conduttore esistente tra il nord
America, il Canada e il Litorale Domitio dove sui conti di
insospettabili immigrati arrivano somme di denaro da «deposito»
provenienti dai boss neri che vivono nelle grandi città
americane e nel Canada.
Soldi
che in parte potrebbero provenire dall'imponente giro di droga che la
mafia nera gestisce in Europae in almeno altri due
continenti, e che servono per finanziare il principale business:
la tratta di esseri umani. Per corrompere
funzionari, pagare i traghettatori che accompagnano le vittime lungo il
viaggio che risale l'Africa dalla Costa D'Avorio, dal Niger e da altri
Paesi del continente africano, servono molti soldi e, a quanto pare, il
crimine organizzato che ha base principale a Benin City, in Nigeria, ne
dispone.
Indagini a livello internazionale
L'inchiesta
è partita seguendo le tracce di passaggi anomali di denaro
delle bande criminali della mafia nigeriana negli Stati Uniti
(i Vicking, gli Eyes e i Black Axe), e analizzando i
flussi, veicolati attraverso i money transfer ma anche paypal,
è arrivata a Castel Volturno. Qui, sui conti di
insospettabili immigrati nigeriani, arrivano fondi ingenti.
E
quando i poveracci che finiscono nelle mani dei trafficanti arrivano in
Italia, invece
di una vita di speranza inizia l'incubo: le
ragazze, nascoste in case abusive della costa casertana,
vengono avviate alla prostituzione a suon di pugni, calci, stupri e
riti woodoo. Le più belle e giovani sono quindi
mandate nei bordelli del nord Europa, mentre le altre restano
sulla via Domiziana fino a quando non riescono, se
riescono, a
ripagare il "debito" contratto con la
mafia nigeriana, che si aggira tra i 15 e i 20mila
euro a testa.
La rotta
Il
denaro parte dall'Americae transita per il
napoletano e casertano per poi partire verso altre rotte per ora
sconosciute, le donne e le ragazze sono
destinate al mercato del sesso, come vere e proprie "schiave
bambine", e solo in alcuni casi la meta finale
delle persone rapite resta il Litorale.
Le connection house
allestite nelle oltre 700 case abusive abbandonate lungo la costa
casertana sono solo la punta di un iceberg. Lo stato di abbandono
totale degli edifici simbolo del mancato boom turistico rappresenta una
base sicura da cui far ripartire le ragazze che, contro la propria
volontà, massacrate di botte, violentate, legate al nodo del
rito woodoo, finiscono nel Nord Europa e nei Paesi scandinavi nei
bordelli d'élite. C'è una selezione, spiegano
alcune delle ragazze che sono riuscite a pagare il «debito» con la mafia
nigeriana e hanno riconquistato la propria libertà dopo aver
messo insieme cifre oscillanti tra i 15mila e i 20mila euro. «Le
più belle vengono mandate al nord», dicono,
«le altre, come me, restano sulla
Domitiana».
Ma non solo: c'è
anche il fenomeno del traffico di organi.
Il listino nigeriano
La
tratta che alimenta il traffico di organi resta un fenomeno tutto da
esplorare. Non
è possibile stabilire quante persone spariscono dai villaggi
africani per mano della mafia nera. Inchieste non troppo
datate, risalenti al 2010, hanno stabilito alcune delle cifre che
muovono il business: un rene «costa»
12 milioni di naira, la moneta nigeriana, ovvero 60mila euro.
A Lagos, più volte, la polizia ha trovato donne segregate e
costrette a mettere al mondo figli poi destinati al traffico di
bambini, al mercato del sesso o alla compravendita di organi. Il
cuore della tratta è a Benin City, Edo State.
Traffico di organi
Ma
oltre alla prostituzione c'è un orrore più grande.
Il
traffico di organi, un mondo nel quale ancora
gli investigatori non sono riusciti a fare luce. Quel che
è certo è che il fenomeno esiste, ma in
che termini non si sa di preciso.
Quello
che si è accertato è che non tutte le ragazze che
partono dalla Nigeria arrivano in Europa. Molte muoiono lungo
il viaggio, nel deserto, altre vengono vendute già in Libia
e si disperdono nei bordelli libici, ma altre ancora (compresi
uomini) restano vittime del traffico di organi.
Ed
è proprio questa l'atroce ipotesi fatta dall'FBI americana
arrivata negli scorsi mesi in Italia per aiutare la DDA italiana ad
analizzare l'anomalo flusso di denaro che transita attraverso la
rocca-forte della mafia nigeriana in Italia, il litorale Domitio,
Castel Volturno e dintorni.
(Il Messaggero)