Quell'africana che non parla bene l'Italiano
Quell'africana
che non parla bene l'Italiano
Viaggio affascinante in una realtà dura, pulsante e misteriosa, quella dei nigeriani in Italia e della prostituzione nera
Viaggio affascinante in una realtà dura, pulsante e misteriosa, quella dei nigeriani in Italia e della prostituzione nera
Un
percorso
senza moralismi e politicamente scorretto. Un romanzo che si legge
tutto
d'un fiato che incurioscisce.
Come
vivono le
donne nigeriane che si prostituiscono in Italia, e chi era Fela
Kuti.
"Ye ye de smel" è una intraducibile espressione nigeriana che significa qualcosa come "l'ignorante si sente dalla puzza". È un modo di dire popolare ed ironico quando qualcosa non va. Ma è anche il titolo di una canzone di Fela Kuti, icona della musica africana, attivista politico, figlio di una femminista prima donna ad avere la patente in Nigeria, fondatore nel 1970 della "Repubblica di Kalakuta", una comune, uno studio di registrazione ed un centro di attivismo politico.
"Quell'africana che non parla bene l'italiano" non è un saggio, ma un romanzo, ovvero un percorso avvincente in un mondo sconosciuto, quello della prostituzione nigeriana, spesso trattato con superficialità o semplicemente non conosciuto da chi non vi sia in qualche modo introdotto.
Soprattutto è un libro sull'ignoranza, il male peggiore per chi vuole affrontare o risolvere i problemi, o semplicemente conoscerli. L'ignoranza del protagonista, che inizia con superficialità e scopre un mondo a lui nuovo. Quello di molte ragazze. Quella degli operatori sociali ingabbiati tra donna perduta e vittima da salvare. E quella della brava gente, dei cittadini normali, resi zombie (per dirla come Fela Kuti) dalla propaganda martellante dei razzisti e delle televisioni.
"Ye ye de smel" è una intraducibile espressione nigeriana che significa qualcosa come "l'ignorante si sente dalla puzza". È un modo di dire popolare ed ironico quando qualcosa non va. Ma è anche il titolo di una canzone di Fela Kuti, icona della musica africana, attivista politico, figlio di una femminista prima donna ad avere la patente in Nigeria, fondatore nel 1970 della "Repubblica di Kalakuta", una comune, uno studio di registrazione ed un centro di attivismo politico.
"Quell'africana che non parla bene l'italiano" non è un saggio, ma un romanzo, ovvero un percorso avvincente in un mondo sconosciuto, quello della prostituzione nigeriana, spesso trattato con superficialità o semplicemente non conosciuto da chi non vi sia in qualche modo introdotto.
Soprattutto è un libro sull'ignoranza, il male peggiore per chi vuole affrontare o risolvere i problemi, o semplicemente conoscerli. L'ignoranza del protagonista, che inizia con superficialità e scopre un mondo a lui nuovo. Quello di molte ragazze. Quella degli operatori sociali ingabbiati tra donna perduta e vittima da salvare. E quella della brava gente, dei cittadini normali, resi zombie (per dirla come Fela Kuti) dalla propaganda martellante dei razzisti e delle televisioni.
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