Covid19. Emergenza in Africa, vaccinato solo 6,6% della popolazione
Nel Continente africano è vaccinato solo il 6,6% della popolazione. È un oltraggio
alla morale umana e una disuguaglianza intollerabile
Ritardi e difficoltà logistiche e una campagna sanitaria mai partita per davvero.
Un modo per diffondere varianti
La mancanza di vaccini in Africa è una diseguaglianza assurda. Un modo per diffondere varianti virali capaci di sfuggire ai vaccini, un oltraggio alla morale. È la denuncia del direttore generale dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) Todros Adhamon.
Se si guarda alle cifre dei
vaccinati nel mondo a due anni dall'inizio dell'epidemia di Covid19 la grande sconfitta sembrerebbe essere
proprio l'Africa. Ma in un mondo dove le connessioni sono necessarie, la sconfitta di un continente diventa la
sconfitta del mondo intero come appare dalla variante "Omicron" tracciata in Sudafrica, ma presente in
molti paesi africani e rapidamente sbarcata in Europa.
Secondo i dati più recenti
tracciati del CDC, il principale organo di controllo della sanità pubblica degli Stati Uniti, in Africa la
campagna vaccinale è ancora agli inizi. Su una popolazione di un miliardo e duecento milioni di persone solo
il 6,6% ha ricevuto anche la seconda dose. Una cifra che è infinitamente inferiore alla media mondiale che
è del 42,16% di persone vaccinate, del 57,29% dell'Europa o dell'85% dell'Italia.
Il continente africano è
molto lontano dall'aver raggiunto l'obiettivo di fa vaccinare in modo completo il 70% della popolazione entro la
fine del 2022. Ma oltre il 70% dei paesi africani non ha raggiunto nemmeno l'obiettivo che l'OMS si era
prefissato, ovvero arrivare a fine settembre 2021 con il 10% della popolazione vaccinata. A oggi tale obiettivo
è stato raggiunto solo da 14 paesi (su 54), come denuncia Amref nel report di novembre.
È quasi certo che la situazione nei paesi più poveri dell'Africa sia ancora più grave di quello che una semplice statistica può farci vedere.
"La Campagna vaccinale è messa a dura prova dalla logistica e dalle spedizioni. Il problema non è che si sta esitando, ma nel portare i vaccini dagli aeroporti fino ai posti più sperduti e inaccessibili e fino alle braccia della gente, la difficoltà sta nel trovare personale sanitario preparato. La difficoltà sta nel portare il vaccino in questi luoghi dove imperversano le bande armate, dove c'è guerra, dove ci sono governi che si interessano a consolidare il loro potere piuttosto che ai bisogni primari della popolazione"
Sono 50 i paesi nel mondo che
hanno inviato vaccini in Africa secondo quanto stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, per mettere
a disposizione dosi anche per i Paesi che non sono in grado di stipulare accordi commerciali con le case
farmaceutiche. E la lentezza della campagna di vaccinazioni sta provocando seri danni al settore sanitario dove
solo una persona su 4 è vaccinata. Secondo Amref i costi da sostenere per mandare avanti la campagna di
vaccinazione sono enormi. Per raggiungere l'obiettivo di vaccinare il 60% della popolazione (circa 780
milioni di africani) l'Africa avrebbe bisogno di 1,5 miliardi di dosi di vaccino che, secondo le stime
attuali, potrebbero costare tra gli 8 e i 16 miliardi di dollari, con costi aggiunti del 20-30% a causa della
difficoltà nella distribuzione.
Le conseguenze sono
disastrose in termini umani ed economici. Entro fine anno si potrebbe raggiungere la cifra di 300 mila
bambini morti nei paesi più poveri dell'Africa a causa del Codid19. E questo bilancio di fine anno è del 7%
superiore alla stima prevista dall'OMS ad inizio anno.
L'economia globale
dell'Africa si è contratta del 5% nel primo anno della pandemia, aumentando di 120 milioni il numero di persone
che vivono in povertà. E a differenza delle crisi economiche nei Paesi ad alto reddito, questi shock nei Paesi a
basso reddito generalmente aumentano i decessi tra i gruppi vulnerabili come i bambini e gli anziani.
Nel continente africano sono
state stimate 28-50 mila morti infantili in più rispetto alla crisi finanziaria del 2009. Ciò si confronta con
una crisi stimata di 82 mila per il 2020/2021, che riflette le carenze stimate del Pil causate dalla pandemia.
Ogni giorno muoiono 10 mila persone perché non possono permettersi cure sanitarie, e
262 milioni di bambini non vanno a scuola. E i ricchi diventano sempre più ricchi anche nella pandemia.