Prof palermitana sospesa. Censura che ci mortifica tutti
Scritto da Maris Davis.
Prof palermitana sospesa. Censura che ci mortifica tutti
Coro unanime a difesa dell’insegnante, dalla società civile, dai colleghi e dal mondo politico
Siamo stati i primi a definire il "decreto sicurezza" di Salvini come la prima "legge razziale" del XXI secolo.
Viviamo in un'epoca difficile, dove imperversa l'odio e l'intolleranza verso il diverso e anche dire la verità diventa un esercizio di coraggio.
Si sospende e si priva dell'insegnamento anche quei professori coraggiosi che insegnano ai loro studenti di aprire le menti e di pensare con la propria testa.
Ora Salvini vuole addirittura un secondo "decreto sicurezza" che già le Nazioni Unite hanno bocciato perché viola di "Diritti Umani", ma che Salvini vuole approvare a tutti i costi in un crescendo iniquo e perverso di intolleranza, aggiungendo ad una "legge razziale" un'altra ancora più "razziale"
Coro unanime a difesa dell’insegnante, dai colleghi fino al sindaco Leoluca Orlando: "Minaccia alla libertà di pensiero degli studenti e dei docenti". Petizione dei sindacati
"Un provvedimento eccessivo e vergognoso che minaccia la libertà di insegnamento e lo stesso mestiere del docente". È rivolta nel mondo della scuola per la decisione di sospendere la professoressa Rosa Maria Dell'Aria, colpevole secondo l'Ufficio scolastico provinciale di non aver vigilato sul lavoro dei suoi alunni che in una videoproiezione hanno accostato le leggi razziali al decreto sicurezza del ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Ieri la Digos è arrivata all'istituto Tecnico industriale Vittorio Emanuele III per verificare la vicenda raccontata da "Repubblica".
A scuola si respirava un clima di alta tensione. Il preside Carmelo Ciringione, trincerato dietro il silenzio, come la maggior parte dei colleghi di Dell'Aria che stanno comunque portando avanti una raccolta firme. Sconvolti gli studenti. "Un professore non può censurare a priori l'espressione degli alunni. Il nostro è un lavoro complesso". Intanto alla prof è arrivata non solo la solidarietà del mondo della scuola, ma anche da esponenti della società civile, della politica e dei sindacati che hanno lanciato una petizione a difesa della docente.
La rivolta dei prof
"Legittimare un provvedimento del genere è pericolosissimo. La censura non fa parte del mondo della scuola". I professori si interrogano sul loro compito. "Non si può impedire l'espressione di pensiero. Non è questo il nostro compito. È al contrario stimolare il dibattito, il confronto critico. Ci sentiamo lesi nella nostra professionalità. Pare che i ragazzi e la prof di conseguenza abbiano fatto soltanto l'errore di aver toccato il cuore del potere. La cultura è libera e libero deve essere il suo insegnamento".
L'accostamento della promulgazione delle leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza del ministro dell'Interno Matteo Salvini non è certo nuovo per chi ogni giorno varca la soglia degli istituti scolastici. "Accostare le due foto è culturalmente lecito. C'è ampia letteratura in merito. Per i nazisti gli ebrei rappresentavano un'umanità inferiore e anche i migranti lo sono per una certa parte politica dei nostri giorni. La libertà dell'insegnamento è inviolabile, ne vale della nostra democrazia"
Al liceo scientifico Benedetto Croce, non si parla d'altro. "La professoressa non ha alcuna colpa. Si respira un clima dittatoriale che nulla ha a che vedere con la scuola". Si tratta di "un chiaro segnale politico"
La società civile con la prof
"Soffia un vento antidemocratico allarmante nel nostro Paese che va arginato prima che sia troppo tardi". La comunità di Santa Chiara all'Albergheria prende posizione. "La politica pensa di potere controllare il diritto all'informazione e alla formazione di intelligenza critica. Si contesta una prof che ha fatto sempre con diligenza e passione il suo dovere e si resta indifferenti se un ministro della Repubblica si fa promotore di decreti chiaramente anti-costituzionali. La scuola pubblica non è proprietà dello Stato, né può essere da questo controllato e condizionato"
Difendono la prof anche tanti dirigenti scolastici, garanti della libertà di insegnamento dei loro docenti. "Il nostro Paese ha bisogno di capacità di confronto civile e rispettoso delle posizioni diverse senza demonizzazioni reciproche. Ecco perché penso che oggi più che mai la scuola deve rimanere un luogo e un tempo di formazione dove insegnare la libertà, il rispetto e il confronto civile"
Bufera nel mondo politico
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, a nome di tutta la giunta, invita il ministero "a favorire lo studio della storia e delle nefandezze che il nazifascismo ha compiuto contro gli italiani e nel mondo piuttosto che sanzionare docenti e attentare alla libertà di docenza ed espressione. L'unico dato certo a oggi è che il decreto sicurezza nella sua parte in cui lede i diritti dei migranti è stato giudicato da chi ha competenza formale a farlo, come illegittimo, inadeguato, lesivo di diritti fondamentali. Infatti i giudici ne hanno già sanzionato alcuni effetti nefasti"
Insorge anche il Pd, dalla capogruppo in commissione Cultura alla Camera Anna Ascani, al segretario regionale ed ex sottosegretario all'I-struzione Davide Faraone. "Il prossimo passo è il ritorno dell'Opera nazionale balilla? L'episodio di Palermo richiede immediati chiarimenti ufficiali del ministero dell'Istruzione"
"Mi sento particolarmente ferita, come se il mio lavoro non fosse un buon lavoro, a fronte della volontà di dare il meglio per i miei allievi". Parla Rosa Maria Dell'Aria, la docente sospesa per un video realizzato, durante il giorno della memoria, il 27 gennaio, dai suoi alunni di una seconda classe dell'istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III di Palermo, in cui si confrontavano le leggi razziali al decreto sicurezza. "Non c'era nessuna intenzione di fare politica, ho sempre lasciato che i ragazzi sviluppassero liberamente il loro pensiero". La docente è stata sospesa per 15 giorni, con lo stipendio dimezzato, per omessa vigilanza. La decisione è arrivata dopo un'ispezione dell'ufficio scolastico regionale.
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