Storie Vere e le Ragazze di Benin City
Foundation for Africa pubblica on line un libro con la testimonianza la vicenda personale di 20 ragazze nigeriane che in Italia sono state vittime di schiavitù sessuale, costrette a prostituirsi sulle strade, nei parchi, nei locali notturni, nelle discoteche.
Testimonianze e Storie di cui, spesso la stessa autrice Maris Davis, è stata una testimone diretta nella sua veste di "mediatrice culturale". Sono episodi realmente accaduti in questi ultimi anni, alcuni di essi finiti nelle cronache dei giornali, altri meno noti ma ugualmente drammatici.
Sono venti, ma è solo un numero rappresentativo degli oltre 500 casi di "sparizioni" di ragazze nigeriane avvenuti in Italia solo negli ultimi due anni. Episodi spesso nascosti, invisibili alle cronache. Morti violente per mano degli stessi sfruttatori, ma anche morti causate da clienti assassini.
Solo semplici "sparizioni", ragazze di cui si perde ogni traccia, sparizioni sospette a cui però quasi sempre corrisponde un dramma. Le ragazze di Foundation for Africa e la stessa Maris hanno vissuto sulla proprio pelle questa schiavitù, subdola, violenta, psicologica, e quindi chi più di loro è in grado di capire il dolore e il senso di impotenza che queste "ragazze schiave" provano.
La tratta di esseri umani è una delle peggiori schiavitù del XXI secolo. E riguarda il mondo intero.
Ogni anno, circa 2,5 milioni di persone sono vittime di traffico di esseri umani e riduzione in schiavitù. Il 60 per cento sono donne e minori e quasi sempre subiscono abusi e violenze inaudite.
La tratta di esseri umani è una delle attività illegali più lucrative al mondo, rende complessivamente 32 miliardi di dollari l’anno ed è il terzo “business” più redditizio, dopo il traffico di droga e di armi.
Foundation for Africa segue da sempre con particolare attenzione il fenomeno della ragazze trafficate della Nigeria che vengono portate in Europa e costrette a diventare schiave sessuali.
Un traffico purtroppo accresciuto in questi anni sia a causa della situazione interna della stessa Nigeria e le violenze causate da Boko Haram, sia a causa della situazione complessiva nell'Africa sub-sahariana e mediterranea, come il fallito colpo di stato in Mali, la grave situazione della Repubblica Centrafricana e la situazione della Libia, e non trascurabile causa le condizioni di estrema povertà e degrado in cui si trovano queste ragazze che quasi sempre non hanno nemmeno un'istruzione adeguata, alcune addirittura analfabete.
Ragazze nigeriane costrette a prostituirsi non solo in Italia o in Europa, luoghi di destinazione finale, ma anche in Niger, Mali o Libia, luoghi di transito.
La Caritas Italiana ha confermato che attualmente in Italia ci sarebbero circa 70.000 ragazze "trafficate per scopi sessuali", la maggior parte di esse, il 35% è di nazionalità nigeriana, ben rappresentate anche le rumene, le albanesi, altri paesi dell'ex-repubbliche sovietiche, le cinesi e le colombiane.
Ragazze ingannate, violentate, spesso vendute dalle loro stesse famiglie in cambio di pochi dollari, portate in Europa dalla Mafia Nigeriana, violenta e senza scrupoli per la vita umana, schiave nel senso letterale del termine, costrette a pagare anche l'aria che respirano.
Minacciate le loro stesse, minacciata la loro famiglia in Nigeria, private dei documenti personali, costrette a prostituirsi fino a che quel dannato debito non viene estinto.
Ragazze che per uscire dalla povertà accettano un viaggio senza ritorno. La nostra è una denuncia forte contro i trafficanti di queste schiave e la mafia nigeriana che costringe queste ragazze, sempre più spesso minorenni, a prostituirsi in Italia e in Europa.
È anche una denuncia forte contro il senso comune, che continua ancora a chiamare queste donne schiave "prostitute".
La nuova pubblicazione di Foundation for Africa contiene anche alcuni articoli che Maris Davis ha pubblicato ultimamente sulla mafia nigeriana. Uno spaccato sul fenomeno del traffico di ragazze nigeriane dal loro Paese in Italia a scopo di sfruttamento sessuale e la loro città, Benin City, definita la "fabbrica italiana di prostitute" e in diverse realtà italiane dove le vittime finiscono sulla strada.
La povertà del paese africano, la condizione della donna, il mondo dei trafficanti di esseri umani e delle "mamam", i riti woodoo, e ancora, i viaggi di queste ragazze attraverso il deserto del Sahara sulle stesse rotte di tanti altri migranti, le soste nelle oasi del Niger, le carceri libiche, le traversate sui barconi fino a Lampedusa fino alle condizioni di assoluto sfruttamento a cui devono sottostare una volta arrivate in Italia.
Storie Vere (Anteprima)
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