Sonia, aveva 16 anni quando perse entrambi i genitori
Sonia,
aveva 16 anni quando perse entrambi i genitori
"Storie Vere"
A Bologna venne presa in consegna da una "mamam" che le sequestra il passaporto e le chiede 40 mila euro per le spese del viaggio. Soldi che deve pagare "vendendo il suo corpo"
A Bologna venne presa in consegna da una "mamam" che le sequestra il passaporto e le chiede 40 mila euro per le spese del viaggio. Soldi che deve pagare "vendendo il suo corpo"
Sonia viveva a Benin City (Sud Nigeria) quando
a 16 anni ha perso entrambi i genitori e così è
andata a vivere con sua zia e una sorella più piccola.
Alcuni anni fa, quando Sonia ne aveva 17, un'amica della zia le ha proposto un lavoro di parrucchiera in Libia, e così è partita nella speranza di guadagnare abbastanza per far studiare la sorellina più piccola.
Una volta arrivata in Libia però si è accorta che quell'amica della zia l'aveva imbrogliata e che il lavoro che avrebbe dovuto fare era la "prostituta di strada"
Così Sonia trova un "aggancio" in Italia e si imbarca per attraversare il Mediterraneo. Raggiunge Palermo e due connazionali le offrono un lavoro a Bologna.
A Bologna viene presa in consegna da una "mamam" che le sequestra il passaporto e le chiede 40 mila euro per le spese del viaggio. Soldi che deve pagare "vendendo il suo corpo". E quindi è ancora costretta a fare la prostituta, era stata inganata ancora una volta.
Sonia non ha ancora imparato l'italiano, non conosce nessuno. Sonia si sente in trappola.
Viene riempita di botte, la mamam la picchia anche con un bastone e cinghia per costringerla a scendere in strada. Tutte le notti dalle 10 di sera alle 5 di mattina Sonia, suo malgrado, è costretta a lavorare con il nome di Jennifer, e ogni settimana "deve" consegnare alla "mamam" almeno 500 euro oppure dovrà subire le botte.
Un giorno scopre di essere incinta di un "cliente" che non sa chi sia. Sonia stava male, ma la mamam la costringeva a "lavorare" lo stesso, e così Sonia decide di scappare.
Dopo alcuni giorni e alcune notti di viaggio, Sonia si ritrova in Abruzzo dove viene aiutata e accolta da un'associazione che si chiama "On the Road Onlus" e che opera proprio nella zona tra l'Abruzzo e le Marche.
Sonia ha dovuto abortire, ma adesso è "libera", ha ottenuto i documenti e il permesso di soggiorno e ha trovato un lavoro part-time in un supermercato.
Il suo sogno è quello di far venire in Italia anche la sorellina più piccola.
Alcuni anni fa, quando Sonia ne aveva 17, un'amica della zia le ha proposto un lavoro di parrucchiera in Libia, e così è partita nella speranza di guadagnare abbastanza per far studiare la sorellina più piccola.
Una volta arrivata in Libia però si è accorta che quell'amica della zia l'aveva imbrogliata e che il lavoro che avrebbe dovuto fare era la "prostituta di strada"
Così Sonia trova un "aggancio" in Italia e si imbarca per attraversare il Mediterraneo. Raggiunge Palermo e due connazionali le offrono un lavoro a Bologna.
A Bologna viene presa in consegna da una "mamam" che le sequestra il passaporto e le chiede 40 mila euro per le spese del viaggio. Soldi che deve pagare "vendendo il suo corpo". E quindi è ancora costretta a fare la prostituta, era stata inganata ancora una volta.
Sonia non ha ancora imparato l'italiano, non conosce nessuno. Sonia si sente in trappola.
Viene riempita di botte, la mamam la picchia anche con un bastone e cinghia per costringerla a scendere in strada. Tutte le notti dalle 10 di sera alle 5 di mattina Sonia, suo malgrado, è costretta a lavorare con il nome di Jennifer, e ogni settimana "deve" consegnare alla "mamam" almeno 500 euro oppure dovrà subire le botte.
Un giorno scopre di essere incinta di un "cliente" che non sa chi sia. Sonia stava male, ma la mamam la costringeva a "lavorare" lo stesso, e così Sonia decide di scappare.
Dopo alcuni giorni e alcune notti di viaggio, Sonia si ritrova in Abruzzo dove viene aiutata e accolta da un'associazione che si chiama "On the Road Onlus" e che opera proprio nella zona tra l'Abruzzo e le Marche.
Sonia ha dovuto abortire, ma adesso è "libera", ha ottenuto i documenti e il permesso di soggiorno e ha trovato un lavoro part-time in un supermercato.
Il suo sogno è quello di far venire in Italia anche la sorellina più piccola.
La
storia di Sonia raccontata da lei stessa in un video di Save the
Children.
Articolo
di Maris
Davis
Gennaio
2017 © Maris Davis