Martin Luther King, la storia di un uomo che sfidò la discriminazione razziale
Chi
era Martin Luther King, l’uomo che ha
dedicato la propria esistenza al movimento per i diritti civili.
“Sogno
che sulle rosse colline della Georgia i figli degli antichi schiavi e
degli schiavisti possano sedere insieme al tavolo della fratellanza.
Sogno che lo Stato del Mississipi, rigonfio d’oppressione e
di brutalità, sia trasformato in terra di libertà
e di giustizia. Sogno che un giorno l’Alabama sia trasformato
in uno Stato dove bambine e bambini neri potranno dare la mano a
bambine e bambini bianchi, e camminare insieme come fratelli e
sorelle”
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Oggi
che razzismo e xenofobia, in seguito agli intensi flussi migratori,
sembrano essersi nuovamente radicati nelle menti e nei cuori delle
persone e che l’estrema destra sta guadagnando consensi,
avremmo bisogno più che mai di una figura carismatica e
rivoluzionaria come Martin Luther King.
Chi
era Martin Luther King
Martin
Luther King nasce da una famiglia di pastori della Chiesa
battista il 15 gennaio del 1929 ad Atlanta, in Georgia, nel profondo
sud degli Stati Uniti, dove il razzismo è estremamente
radicato.
Il
piccolo Martin si rende presto conto che il colore della sua pelle
rappresenta un ostacolo apparentemente insormontabile. Presa
coscienza di questa inaccettabile discriminazione si dedica anima e
corpo allo studio, laureandosi in filosofia e diventando anch'egli
pastore, per poi iniziare la sua inarrestabile e pacifica battaglia
contro la segregazione razziale.
La
lotta pacifica
King
ammira la figura del Mahatma Gandhi e la sua dottrina della nonviolenza,
basata sul rifiuto dell’uso della violenza fisica, al fine di
raggiungere obiettivi sociali o cambiamenti politici.
Quando
nel 1955 Rosa Parks, sarta e
attivista di colore, viene arrestata perché si era rifiutata
di cedere il posto a un bianco su un autobus, in King scatta qualcosa e
decide che non è più possibile sopportare in
silenzio l’ingiustizia. Guida dunque una massiccia campagna
di boicottaggio da parte di tutti gli afroamericani nei confronti dei
mezzi pubblici locali. Il boicottaggio si protrae per ben 382
giorni, con una rilevante eco mediatica, e si conclude con
un’importante vittoria: nel 1956 la Corte suprema degli Stati
Uniti stabilisce infatti l’incostituzionalità
delle leggi sulla segregazione sui mezzi di trasporto.
In
occasione della marcia partita da Selma il 25 marzo 1965, Martin Luther
King, arrivato alle porte del palazzo del governatore
dell’Alabama, pronunciò uno dei suoi discorsi
più toccanti
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I
Have a Dream
Il discorso più
famoso di Martin
Luther King,
che contiene la celebre frase “I have a dream”, si tiene a Washington
il 28 agosto 1963,
in occasione di una grande manifestazione per i diritti civili, davanti
ad una folla di 200mila persone. Nell’appassionato discorso
King chiede semplicemente giustizia e uguaglianza e sogna “che
i miei quattro bambini vivano un giorno in una nazione dove non saranno
giudicati per il colore della pelle, ma per chi sono nel cuore”
La
legge per i diritti civili
Il
10 febbraio 1964 viene approvato il "Civil
rights act", legge per i diritti civili che aboliva la
discriminazione nei servizi pubblici di ogni genere, alberghi e motel,
ristoranti e stadi, teatri, biblioteche pubbliche, nel lavoro e nei
sindacati dei lavoratori. Nello stesso anno Martin Luther King
viene insignito del premio Nobel per la pace,
all’età di 35 anni è il più
giovane vincitore nella storia di questo premio (oggi questo
primato è invece di Malala Yousafzai,
premiata nel 2014 a soli diciassette anni)
Selma
La
cittadina statunitense di Selma, in Alabama, è di grande
importanza per la storia del movimento per i diritti civili degli
afroamericani negli Stati Uniti. Da qui infatti sono partite tre marce
di protesta organizzate da Martin Luther King e dirette a Montgomery,
la prima marcia, diventata poi nota come Bloody
Sunday, è datata 7 marzo 1965.
Circa
seicento persone, che stavano manifestando in modo pacifico per
chiedere il diritto di voto per tutti gli afroamericani e la fine della
segregazione razziale, sono state caricate dalla polizia mentre
attraversavano il ponte Edmund Pettus. Durante l’ultima
marcia, il 25 marzo 1965, King e circa 25mila
persone si sono dirette da Selma a Montgomery, fino alle porte del
palazzo del governatore dell’Alabama, per chiedere
uguaglianza.
Un
film del 2014, intitolato "Selma, la strada per la libertà",
ripercorre queste vicende.
L’assassinio
di Martin Luther King
Martin
Luther King era diventato un punto di riferimento per
un’intera comunità, la sua
notorietà era in costante crescita ed era ormai il simbolo
indiscutibile della lotta per i diritti civili. Proprio
per questo l’America bianca, bigotta e conservatrice ha paura
di lui, King diventa il bersaglio di minacce d’ogni genere (tra
cui una lettera dell’Fbi che conteneva dettagli sulla sua
vita sessuale extraconiugale e invitava King a suicidarsi) e
viene arrestato. Il
30 giugno un attentato dinamitardo gli distrugge la casa, senza
conseguenze per la famiglia.
Il
4 aprile 1968 a Memphis, Tennessee, Martin Luther King viene ucciso da
un colpo di fucile di grosso calibro poco prima di andare ad
un incontro in una chiesa locale. Il suo assassino, James
Earl Ray, viene arrestato due mesi dopo ma l’uomo,
dopo l’iniziale confessione, smentisce il suo coinvolgimento
parlando di un complotto contro King. L’omicidio fa divampare
la rabbia della comunità nera dando vita ad una rivolta in
tutti i ghetti d’America con un terribile bilancio,
quarantatré morti, cinquecento feriti e ventisettemila
arresti.
“Se
qualcuno di voi sarà qui nel giorno della mia morte,
sappia che non voglio un grande funerale e se incaricherete qualcuno di
pronunciare un’orazione funebre, raccomandategli che non sia
troppo lunga. Ditegli di non parlare del mio premio Nobel,
perché non ha importanza. Dica che una voce gridò nel deserto per la giustizia. Dica che ho tentato di spendere la mia vita per vestire gl’ignudi, per nutrire gli affamati, che ho tentato di amare e servire l’umanità” |
Martin
Luther King day
Nonostante
la durata troppo breve della sua vita, Martin Luther
King ha cambiato radicalmente la lotta per i diritti degli afroamericani,
dando nuova linfa agli ideali di un’intera generazione. King
era riuscito a trascendere la propria figura assurgendo quasi al ruolo
di profeta, facendosi carico del tormento della propria gente per
condurla verso una nuova era.
Per
ricordare la sua lotta il terzo lunedì di gennaio (ovvero
un giorno vicino al 15 gennaio, data di nascita di Martin Luther King),
negli Stati Uniti, si celebra il Martin Luther King Day.
La ricorrenza è stata celebrata per la prima volta il 20
gennaio del 1986, in seguito a una legge firmata nel 1983 dal
presidente Ronald Reagan.
La
strada per un mondo migliore passa attraverso le scelte individuali
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