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Il Popolo Masai (Kenya e Tanzania)

Il Popolo Masai (Kenya e Tanzania)

I Masai (o Maasai) sono un popolo nilotico (sono quelli che vivono più a sud del gruppo, giunti nella zona del Lago Turkana tra il 14° e il 16° secolo), composto da un'insieme di popolazioni distinte, che abitano gli altipiani ai confini tra Tanzania e Kenya. Complessivamente raggiungono circa 600 mila persone più o meno equamente distribuiti tra i due paesi. In particolare in Kenya abitano nei distretti di Narok e Kajiado.
Seppur ritenuti un popolo nomade, in realtà essi sono degli allevatori transumanti, cioè che seguono gli spostamenti degli animali che allevano. Negli ultimi decenni si è diffuso fortemente l'agricoltura anche a seguito della perdita di terreni di pascoli dovuti all'istituzione dei grandi parchi naturali che ne hanno limitato gli spostamenti.
Il bestiame (bovini) costituisce la base della ricchezza ed è ritenuto un segno del prestigio sociale. Ogni parte dell'animale è utilizzata soprattutto dopo la sua morte. Le mucche costituiscono denaro negli scambi tra Masai.
Parlano la lingua maa (da cui il nome maasai), del gruppo delle lingue nilo-sahariane. L'organizzazione sociale dei Masai è di tipo acefala, poggia su clan patrilineari (dove è l'anziano, ovvero il consiglio degli anziani, a prendere le decisioni importanti) e su di un sistema di classi d'età di circa 15 anni, in cui non si accede individualmente e in qualunque momento, ma collettivamente e in periodi definiti.
I vari passaggi da "iniziato", a "guerriero" (Moran), a "giovane anziano" e "anziano" sono scanditi da riti e cerimonie. Analoghi riti di iniziazione sono previsti per le donne, fino al matrimonio (agli uomini è consentito avere più mogli, in genere da 2 a 4). Tra le donne Masai viene praticata la mutilazione genitale, nelle forme della clitoridectomia e talora dell'escissione. Gli uomini invece vengono circoncisi circoncisi.
I Masai sono monoteisti (vi è anche una certa influenza della religione cristiana) e credono in un dio chiamato Enkai.

I Masai non posseggono strumenti musicali. Le loro danze e i loro riti sono accompagnati dal canto. Ricchi sono gli ornamenti che vengono usati (sia dalla donne che dagli uomini) e che mescolano materiali diversi come metalli (rame e ferro), legno, perline colorate, semi e bacche. Nei loro rituali è frequente bere, direttamente dalla giugulare, il sangue dei bovini che talora è mescolato con il latte.

Il Popolo Masai (Kenya e Tanzania)

Per i Masai il bestiame è ciò che rende bella la vita, e latte e carne sono i loro alimenti preferiti. Sebbene il loro stile di vita tradizionale fosse basato sull'allevamento del bestiame (potevano procurarsi gli altri generi alimentari con lo scambio), oggi i Masai hanno bisogno di praticare anche l’agricoltura.

Conducono il bestiame da un pascolo all'altro, per dare all'erba la possibilità di ricrescere. Un tempo, questi spostamenti erano garantiti da un sistema di proprietà collettiva della terra, che dava a tutti la possibilità di condividere l’accesso all'acqua e ai pascoli. Oggi, invece, i Masai sono stati progressivamente costretti ad adottare uno stile di vita stanziale, e molti hanno trovato lavoro nelle città.
La società Masai è organizzata per gruppi d’età maschili, i cui i membri vengono iniziati a diventare guerrieri e successivamente anziani. Non hanno capi, ma ogni gruppo ha un "Laibon" di riferimento, una sua guida spirituale. I Masai venerano un unico dio immanente in ogni cosa, che può manifestarsi in forme benevole oppure distruttive. Tuttavia, oggi molti Masai hanno abbracciato diverse fedi cristiane.
Quali problemi devono affrontare
Il furto delle terre dei Masai ha avuto inizio in epoca coloniale. La maggior parte dei territori tribali sono stati gradualmente trasformati in aziende agricole e allevamenti di bestiame, in aree gestite dal governo e in parchi naturali. I Masai si ritrovano così confinati nelle zone più aride e sterili del paese, in cui spesso il governo cerca anche di "portare sviluppo" col pretesto che i Masai gestiscano troppo bestiame rispetto alla terra disponibile.
Al contrario, i Masai sono allevatori eccellenti e raramente dispongono di più animali di quanto non sia loro necessario e di quanto il territorio possa sopportare. Le interferenze delle autorità mirano in realtà a cambiare il loro sistema di accesso comunitario alla terra. Se da un lato ha soddisfatto gli stranieri e alcuni Masai dallo spirito imprenditoriale che sono stati in grado di acquistare o vendere terre, dall'altro, questa politica dello "sviluppo" ha inaridito il territorio e condotto alla povertà gran parte del popolo dei Masai, relegato in aree troppo piccole e inadatte all'auto-sostentamento.

da Survaival, movimento mondiale per i popoli indigeni

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