Eritrea
Vivere
in zone aride può essere una benedizione, non una disgrazia:
questo è il messaggio che l’Eritrea vuole
diffondere durante Expo
Milano 2015. Con la sua partecipazione il Paese vuole
illustrare la sostenibilità della sua agricoltura
tradizionale, mostrare le potenzialità delle risorse
naturali come riserva di cibo per le comunità rurali,
spiegare come affrontare le sfide legate alla scarsità
d’acqua, far conoscere il cibo della tradizione eritrea (che in molti casi ha ottimi
valori nutrizionali) e dare risalto alle
potenzialità dell’approccio cooperativo.
Nel suo spazio espositivo di 125 metri quadri all’interno del cluster delle Zone Aride, trovano posto materiali illustrativi, poster e brochure, che presentano le diverse zone agro-ecologiche del Paese e le loro peculiarità, le sfide poste dai processi di desertificazione e le tecniche di conservazione di “ogni goccia d’acqua” attraverso la costruzione di argini e laghetti artificiali da utilizzare per l’agricoltura, la pesca e l’abbeveramento del bestiame.
Brevi videoclip illustrano le fasi della catena produttiva alimentare, la coltura e la raccolta tradizionali, le contromisure adottate per esempio nell’area di Sheeb per fermare l’avanzata dei deserti, i molteplici usi dei frutti del giuggiolo, l’utilizzo del mogogo (forno tipico delle case private) con biomasse diverse dal legno e dell’adhanet mogogo (mogogo moderno) per conseguire una migliore efficienza energetica e combattere la desertificazione.
Nel suo spazio espositivo di 125 metri quadri all’interno del cluster delle Zone Aride, trovano posto materiali illustrativi, poster e brochure, che presentano le diverse zone agro-ecologiche del Paese e le loro peculiarità, le sfide poste dai processi di desertificazione e le tecniche di conservazione di “ogni goccia d’acqua” attraverso la costruzione di argini e laghetti artificiali da utilizzare per l’agricoltura, la pesca e l’abbeveramento del bestiame.
Brevi videoclip illustrano le fasi della catena produttiva alimentare, la coltura e la raccolta tradizionali, le contromisure adottate per esempio nell’area di Sheeb per fermare l’avanzata dei deserti, i molteplici usi dei frutti del giuggiolo, l’utilizzo del mogogo (forno tipico delle case private) con biomasse diverse dal legno e dell’adhanet mogogo (mogogo moderno) per conseguire una migliore efficienza energetica e combattere la desertificazione.
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